Alessia Biscarini. Il tempo dell’oltre
L’opera di Alessia Biscarini ci interroga sul senso di una pittura apparentemente ancorata alle formule della monocromia minimalista, ma che in realtà finisce per sondare la parte più intima dell’essere e, in primis, della sua stessa autrice. A guardare attentamente i suoi dipinti ci accorgiamo di come l’immaginario vada a perdersi in orizzonti lontani, nebbiosi e indefiniti dove si percepisce un senso di perdita del tempo, quasi un’immersione nelle lande sconfinate di luoghi mentali.
Un’astrazione prossima al color-field statunitense caricata di una particolare predisposizione alla ricerca paesaggistica. Gli orizzonti si intuiscono, ma non pienamente, catapultando la raffigurazione in una sorta di paesaggismo astratto dove la pittrice coglie il lato più filosofico del lavoro.
Non possiamo, a questo punto, non tornare con la mente ad artisti come William Turner, Caspar David Friedrich, e poi avanti nel tempo Nicolas de Staël o Mark Rothko, una linea pittorica ben precisa che dal vedutismo romantico di metà Ottocento ha portato alle formule astratte più contemporanee. Alessia Biscarini recupera inconsciamente queste suggestioni, non per diretto interessamento, piuttosto per parallelo sentimento. Ed è infatti proprio il sentimento a determinare il lavoro di quest’ultima e ciò lo si evince dal fatto che la sua pittura è totalmente libera dalla forma. La vaporosità di fondo e il senso di perdita d’orizzonte ci inducono allo sprofondamento nel crogiuolo delle sensazioni più che della logica.
In questo senso, la sua ispirazione non può che orientarsi nell’ambito della ricerca psichica. Un genere di astrazione che, parallelamente al tema romantico già sottolineato, approda a quegli sviluppi pittorici maturati nella Parigi anni Venti dei surrealisti. E il riferimento sembra quanto mai pertinente, quando si considera come Biscarini affronti tematiche dal valore allegorico-alchemica come quello dei 4 elementi. Il ricorrente richiamo all’aria, terra, acqua e fuoco concorre a definire un interesse specifico di confronto con la parte simbolica della vita. In sostanza, si vuole suggerire una possibile convergenza della pittrice con quel versante della ricerca artistica che dalla sfera del sentimento è passata a quella dell’interiorità più profonda: l’archetipo. Si richiama così la sfera junghiana del surrealismo, dove l’opera veniva astrattizzata in virtù di una ricerca profondamente radicata nell’Io. La tematica dei quattro elementi si riallaccia così alla spinta astratto-paesaggistica di cui sopra, ma caricata di valore alchemico e protesa alla definizione della sua variante spirituale.
Pare dunque interessante oggi richiamare la figura storica di un’artista che in Umbria ha avuto un particolare rilievo e che, da donna, rappresentò l’avanguardia artistica più avanzata del suo tempo. Parliamo della pittrice folignate Leandra Angelucci Cominazzini la quale, già a metà anni Trenta, dopo aver aderito al movimento futurista (una tra le cinque donne in tutta Italia) sperimentava una pittura di vaporosità psicologiche, spinta da una sensibilità tutta femminile e protesa alla definizione di una pittura di sentimento dove le nebbie incombenti richiamavano proprio quella sfera archetipica demandata alla parte più profonda dell’essere, ma nel contempo indirizzata a sondare l’infinito cosmico che abbiamo sopra la testa.
Questi continui rimandi storici, cui stiamo facendo riferimento, sono dunque oggi il miglior modo per sostenere il percorso artistico di Alessia Biscarini, al fine di individuarne una strada pittorica che affondando le radici in un passato glorioso di avanguardie straordinarie (Romanticismo, Surrealismo, Futurismo, Abstract expressionism) concorrerà certamente alla futura definizione di una pittura ancor più consapevole e profonda. Già oggi, comunque, non si può restare indifferenti a questa sua capacità di sintesi, al coraggio di liberarsi del superfluo per regalarci una pittura di essenza. Alessia ci permette di viaggiare in spazi mentali che attendono al sogno e alla parte più nascosta di noi, ma che da sempre sono anche quelli più veritieri. Proprio come aveva sottolineato Jung, indirettamente suggerendo ad artisti come Breton, Ernst o Masson di esplorare l’irrazionale che avevano dentro. Ma forse non c’è tutta questa irrazionalità nel lavoro di Alessia, forse c’è un sentimento che prevale e che per sbocciare deve sondare, similmente, quelle “terre interiori” che tutti possediamo. Mostrarci quei paesaggi che esistono in una realtà parallela che per noi sarebbe impossibile vedere, ma che grazie al potere immaginativo dell’arte può uscire allo scoperto e condurci oltre le barriere dell’umano sentire.
Andrea Baffoni
PRESENTE CON DUE PAGINE IN QUESTO CATALOGO
Si spande su vasti orizzonti l’arte di Alessia Biscarini con una pluralità di soluzioni, generi, idee. In questo contesto l’artista si rende capace di elaborare con diverse dissonanze un universo costellato da paesaggi, arte astratta e di varie tecniche. Un tripudio assonante di rivisitazioni che elogiano in maniera pertinente i dettami dell’arte contemporanea cogliendone l’energia vitale che è la materia stessa dei suoi lavori, quella di dare un senso profondo alla vita. E Alessia Biscarini è consapevole con la sua intuizione di programmare un vasto repertorio che la rende come uno dei migliori artisti italiani.
Antonio Castellana
CRITICA DELLO STORICO DELL’ ARTE DAVID MENGHINI
Per Alessia Biscarini l’arte è una questione intima, che sgorga dalla sua interiorità, espressione di uno spirito vivace e passionale che si riversa entusiasta sulla tela.
Il suo lavoro, che pure si apre anche ad altre tematiche, si sviluppa
prevalentemente su due filoni principali: il paesaggio marino e gli alberi. È proprio in questo dualismo il fulcro della sua personalità e del suo lavoro: da un lato l’anima sognatrice, impulsiva e attratta da orizzonti lontani, dall’altro quella umbra, forte e radicata alla sua terra.
La sua ispirazione si nutre di natura, ma non si pensi a un’ artista che si muove nel solco degli impressionisti che lavoravano en plein air; nelle sue opere non c’è solo l’ osservazione di un dato naturale, ma l’espressione di un sentimento. Dipingere per lei è un modo di raccontarsi, di mettere a fuoco le sensazioni di un momento. Alessia osserva bene i luoghi e i dettagli che diventeranno i suoi soggetti, ma poi costruisce il dipinto in studio, filtrando quel che ha visto attraverso la sua sensibilità, con un esercizio mentale che serve a riportare su tela solo il necessario, eliminando ogni elemento di corredo per giungere a una purezza assoluta, cristallizzata e fuori dal tempo.
Nei soggetti marini non è la superficie del mare a essere rappresentata, ma
l’essenza stessa dell’acqua, elemento mobile, libero e sfuggente, resa attraverso linee vorticose e un cromatismo ricchissimo e sfavillante, ottenuto anche grazie agli splendidi pigmenti in polvere che acquista nel suo amato Marocco. Molto più radicati nella realtà oggettiva, invece, i suoi alberi sono caratterizzati da tinte nette e meno sfumate, da un maggiore uso di contorni, come a sottolineare con forza la sua presenza nel mondo e la sua capacità di rimanere in piedi nonostante le difficoltà della vita.
Sarebbe un errore pensare a due linee di ricerca distinte, che non dialogano tra
loro: le due anime si compenetrano continuamente. Il senso di movimento che
trasmettono le fronde battute dal vento richiama il moto incessante delle onde; i raffinati accordi delle sue marine nascono su ricche preparazioni materiche, solide e strutturate, realizzate con largo uso di polveri e gessi.
La chiave per comprendere lei e il suo lavoro si trova proprio osservando con
attenzione le basi dei suoi dipinti, su cui ritorna più volte con spatole e pennelli, fino a ottenere densi strati di terre e colori, che spesso poi scortica via con la carta vetrata, ottenendo un bellissimo effetto finale mosso e frastagliato, che sembra recare l’eco di tutte le sue esperienze pregresse.
La sua curiosità la porta a sperimentare di continuo, con umiltà e determinazione, tuffandosi con entusiasmo in altri territori artistici, come quello del ritratto e del nudo, essenzialmente femminili. Le donne dipinte da Alessia, di cui indaga corpo, gesti ed espressioni, hanno sguardi intensi, forti e fragili al contempo; al di là della superficie si tratta di autoritratti, con cui continua a raccontare se stessa e a liberare la sua interiorità. Accanto alla pittura, inoltre, ama misurarsi con la ceramica, di cui l’ Umbria è patria di elezione, approdo naturale di un’artista che è da sempre attratta dai valori volumetrici e dalla manipolazione della materia. Alessia Biscarini è un’artista estremamente comunicativa, che non ha paura di rivelarsi attraverso le sue opere e di invitarci a entrare in connessione con lei, certa che aprirsi agli altri, condividere la bellezza e abbandonarsi alle emozioni sia il modo migliore di vivere la vita.
David Menghini
ALESSIA BISCARINI
Alessia feels that art is an intimate feeling that pours out from within. It is the expression of a lively spirit that bursts with enthusiasm onto a canvas. Although her work extends beyond the few subjects that are her trademark, it does tend to focus mainly on seascapes and trees.
The core of her personality and her art is precisely in this this twofold nature of hers. On the one hand, it reveals the soul of a dreamer with its implusive nature and attracted by distant horizons and, on the other, her strong and deeply-rooted Umbrian heritage. Her inspiration is nurtured by nature. One must not imagine an artist that follows in the footsteps of the Impressionists who paint en plein air. Her paintings are not simply the observation of a detail in nature, but rather express a sentiment. Painting is a way for her to tell her story and to
highlight the emotions of the moment. Alessia is a keen observer of the places and details that will become the focus of her paintings. She then recreates her vision in her studio by filtering what she has seen through her sensitivity;
through a mental process that allows her to transfer only what is essential onto the canvas by eliminating what is superfluous thus achieving timeless, absolute purity. What is so special in her seascapes is not the surface of the water but more so the essence of water itself. It is a changeable element, free and evasive. She depicts it with swirling lines and rich, vibrant colours which she achieves thanks also to the splendid powdered pigments she brings back from her beloved Morocco. The trees she paints are far more ‘rooted’ in an objective reality. They are characterized by distinct rather than hazy or blurred colours and by contours, as if she were strongly making a statement to the world and demonstrating her ability to stand tall no matter what challenges life has in store for her. We would be mistaken to think her ideas are not connected: her two souls continually permeate one another – such as the sense of movement that the wind-blown tree canopies clearly recall the
endless movement of the waves and her refined seascape combinations develop on rich, especially prepared surfaces which are solid and structured and depicted largely by using powder and chalk.
The key to understanding her and her work comes from carefully observing the foundation of her paintings. She goes over it with spatulas and brushes until she obtains thick layers of the consistency and colours she imagines. She then, often, scrapes away at it with sand paper to obtain a beautiful wavy, rough almost harsh effect that seems to echo all of her previous life experiences.
Her curiosity leads her to keep experimenting. She explores other artistic areas such as portraits, nudes, essentially female, with humility and determination. The women painted by Alessia have bodies, gestures and expressions she researches. They have intense glances which appear both
strong and fragile at the same time. Looking deeper, far beyond the surface, they are really selfportraits with which she continues to tell her story and set herself free.
Besides painting, she also loves ceramics, a rich Umbrian tradition. It seems to be an obvious choice for an artist who has always been attracted by volume and value; by the natural consistency and manipulability of the clay itself.
Alessia Biscarini is an extremely communicative artist who is not afraid of exposing herself through her paintings and of inviting us to establish a bond with her; an artist that is certain that opening herself up to others, sharing beauty and giving way to emotion is the best way to live.
(Liberally translated from the original article)